Fino ai primi anni 2000 fare il venditore era una soluzione figlia di una di queste due "profonde" riflessioni:

• Non ho voglia di studiare nè di lavorare in fabbrica, quindi vado a fare il venditore;
• Ho tanta parlantina e so convincere la gente, quindi vado a fare il venditore.

Si parlava sempre di “fare il venditore”, ma non si pensava minimamente a locuzioni come “intraprendere la carriera da venditore” perché questo mestiere era considerato un ripiego, un’attività che si intraprendeva per mancanza di altre alternative, ma soprattutto una professione che qualsiasi persona sarebbe stata in grado di svolgere senza un’adeguata formazione.

Contrariamente a ciò che ti aspetteresti, bisogna ammettere che più di 20 anni fa era tutto assolutamente vero.

Questa risposta tuttavia va letta nel modo corretto, soprattutto alla luce della situazione economica:

• PRIMA dell’anno 2008, e
• DOPO l’anno 2008

Ma cosa distingue questi due periodi e cosa c’entrano con il saper fare il venditore?

Beh, senza dubbio la maggiore disponibiltà economica dei clienti esistente PRIMA della crisi economica del 2008 ha giocato un ruolo fondamentale nella nascita di questa idea nella testa delle persone.

Ricorda infatti che parliamo della facilità di fare il venditore, ovvero di quanto era semplice fare in modo che il cliente di turno acquistasse un bene o un servizio anche se questo non era necessariamente fondamentale e / o urgente.

NOTA: Naturalmente parliamo di quanto era semplice rispetto a DOPO il 2008, ovvero dopo che il portafoglio di chi era disposto a spendere si è improvvisamente ristretto in modo considerevole, e non di quanto era semplice in senso assoluto.

Va da sè che vendere in un contesto nel quale i clienti hanno ampia disponibilità economica è nettamente più semplice rispetto a vendere in un contesto nel quale si arriva a stento a fine mese.

Infatti, nonostante la crisi economica e la minore disponibilità dei clienti e di noi tutti, il mondo NON è si affatto fermato!

Le persone hanno continuato ad acquistare, necessitando come sempre di beni, prodotti e servizi che li avrebbero aiutati a risolvere un problema o a raggiungere un loro obiettivo.

Tuttavia da quel momento fare il venditore era diventato improvvisamente molto più complesso, perchè ovviamente i clienti iniziavano a stare molto più attenti alle loro uscite economiche.

Per vendere non era più sufficiente raccontare due stupidaggini o insistere un po’ di più; le persone pretendevano di acquistare SOLO se sentivano davvero la necessità di spendere quei soldi.

Sia ben chiaro: avrebbe dovuto essere così anche prima, ma non possiamo nasconderci dietro un dito per non vedere la realtà: come è stato spiegato prima infatti, vendere quando c’è ampia disponibilità economica risulta sempre più facile che vendere quando c’è meno disponibilità economica.

La differenza tra i due scenari è semplice: non c’è bisogno di un Venditore Professionista per vendere a delle persone che sono già disposte a spendere perchè hanno ampia disponibilità in eccesso rispetto ai loro bisogni.

➕ Più benessere = meno attenzione del cliente = meno qualità del venditore

➖ Meno benessere = più attenzione del cliente = più qualità del venditore

Siamo partiti dalla concezione che un venditore era quella persona con poca voglia di studiare e poco predisposta al lavoro con orari fissi, che aveva una “buona parlantina” e, naturalmente, la voglia di ottenere qualcosa di più del classico stipendio fisso.

Abbiamo capito che questo era forse vero fino al 2008, ma che ai nostri giorni non è più così.

Oggi essere un Venditore (si, con la V maiuscola) – o meglio un Venditore Professionista, richiede un percorso di formazione e di studi piuttosto complesso e approfondito.

Richiede esperienza teorica e pratica su argomenti come:

• Studi sull’uso della Comunicazione;
• Padronanza dei numeri aziendali;
• Nozioni approfondite di Marketing;
• Competenze digitali;
• Capacità di Problem Solving;

ma soprattutto richiede 3 precise doti Morali che sono spesso molto sottovalutate:

• Coraggio
• Onestà
• Resilienza

Per noi, lo scopo principale di un Venditore è quello di aiutare i Clienti.

Un Venditore Professionista decide di intraprendere questa carriera prima di tutto per aiutare qualcuno a risolvere un problema o a raggiungere un risultato.

Poi, in secondo luogo, lo fa perchè questa è una carriera che permette di avere più LIBERTA’, più SODDISFAZIONE ECONOMICA e più CONTROLLO sulla propria vita.

Ma la vera soddisfazione e il vero successo si ottengono SOLO quando il Venditore riesce davvero ad aiutare i propri clienti a raggiungere il loro obiettivo.

É questo lo scopo di Sellers Revenge: formare una èlite di persone che abbiano le caratteristiche morali e le competenze tecniche per ESSERE un Venditore Professionista nella Provincia di Milano.

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